LOVE LAYERS OF COPENHAGEN
LOTTA

In questo capitolo di Love Layers of Copenhagen, Lotta racconta la sua storia senza apparire davanti all’obiettivo.


Lascia che siano borse e scarpe a parlare — testimoni silenziosi della vita che ha costruito a Copenaghen, una città che sembra allo stesso tempo straniera e profondamente sua.

Il suo legame con la città inizia molto prima del suo arrivo, quando vide per la prima volta la statua della Sirenetta all’Expo Mondiale del 2010, importata fino in Cina. Quell’immagine divenne il suo primo ponte con la Danimarca — un fragile simbolo di curiosità, desiderio e tenero amore.

Oggi, dopo un decennio in città, Copenaghen per lei suona come “Road to Nowhere” dei Release the Sunbird — una melodia che fluttua e si posa, senza arrivare mai del tutto ma senza mai voler partire.

Ogni scatto che crea porta con sé la stessa emozione: una nostalgia dolce, una bellezza che vive nella pausa tra un passo e l’altro.


“La borsa Martine Rose è un paradosso tangibile: strutturata ma vulnerabile, decisa e al tempo stesso intima.

Porta con sé l’energia di chi ha imparato a sentirsi a casa senza mai fondersi del tutto.
Accanto a lei, gli accessori Chopova Lowena esprimono il gioco della ribellione — fibbie e dettagli come frammenti di libertà, un richiamo allo spirito adolescenziale che rifiuta di svanire.

Nei suoi scatti, queste borse non sono oggetti: sono lettere d’amore piegate in pelle e tessuto, ognuna custodisce un diverso strato di Copenaghen — la luce del mattino, il rumore della pioggia, il profumo dell’indipendenza.

“Le scarpe tracciano il ritmo di una città — e per Lotta, i Boots di Toteme, Ganni e Rick Owens sono le sue impronte emotive.


Il loro design porta la forza silenziosa di chi ha attraversato il cambiamento con grazia; ogni suola segnata dalla poesia della ripetizione quotidiana, dei percorsi che conducono al nulla e a tutto allo stesso tempo.

Copenaghen, per lei, è come The Graduate — nostalgica, suburbana, insieme familiare e distante.


In questo equilibrio enigmatico, le sue scarpe diventano metafore del viaggio umano: eleganti ma vissute, minimaliste ma piene di significato.

Attraverso sole le accessori, Lotta traduce la sua storia d’amore con Copenaghen — non come persona, ma come sentimento.
E in quella quiete, puoi quasi sentire la città respirare tra gli strati che lascia dietro di sé.